La proposta del ministro Dario Franceschini
Il presidente del Centro per il libro Romano Montroni ha tentato di fare chiarezza sulla faccenda attraverso una intervista per Il Libraio, dichiarando quali siano la vera anima della Biblioteca dell'Inedito e le premesse per la sua creazione.
Come verrebbe realizzata la Biblioteca dell'Inedito?
Il problema che attanaglia maggiormente Montroni è quello dei fondi, che già scarseggiano visti gli esigui finanziamenti forniti all'ente. Questa opera di riscoperta e archiviazione richiederebbe una ingente immissione di denaro. Anche se il progetto fosse portato avanti in digitale, unica via percorribile a nostro avviso, si dovrebbe comunque ricorrere ad un gran numero di professionisti del settore per portare a termine la grande mole di lavoro.
Biblioteca dell'Inedito, esiste già qualcosa di simile?
Altro esempio, è la Libreria degli Inediti di Napoli, che raccoglie libri, copioni teatrali e cd mai pubblicati.
L'idea di un luogo dove raccogliere i mai pubblicati è stata già messa in pratica nel 2010 da un professore e libraio di Vancouver, John Barber, fanatico dell'autore Richard Brautigan e titolare di una libreria a lui dedicata. Brautigan aveva immaginato un luogo per i libri mai pubblicati nel suo racconto The Abortion e molti anni dopo la sua scomparsa il suo progetto è stato realizzato. Gli autori di questi inediti hanno pagato 25 $ ciascuno perché la libreria ospitasse i loro romanzi, 291 in totale e sono stati divisi per categorie, così che i lettori potessero scegliere in base al tema del libro. Ne ha parlato Andrew Sullivan sul suo blog due anni fa.
A parte questa esperienza divertente di Vancouver, pensiamo che il modello dell'Archivio diaristico sia forse l'unica via percorribile, un archivio piuttosto che una biblioteca, sicuramente in digitale, unica via fattibile per motivi di spazio, costi e accessibilità.
Attendiamo comunque che il Ministero faccia maggiore chiarezza sulla Biblioteca dell'Inedito.